Con l’avvicinarsi dell’estate, chi non ha fatto un pensierino alle vacanze estive programmando di ricorrere in tempo ad una dieta bilanciata ed alle lampade artificiali per superare indenni la prova costume ed arrivare in spiaggia in perfetta forma fisica e con la pelle già abbronzata? Sicuramente è un desiderio di molti che si aggiungono a quelle che non rinunciano all’abbronzatura nemmeno durante i mesi invernali o che desiderano conservare a lungo l’abbronzatura naturale ottenuta con l’esposizione ai raggi solari.
Come ogni pratica estetica, anche quella dell’abbronzatura, sia naturale che artificiale, deve seguire delle regole e indicazioni precise affinché sia innocua e non abbia delle ripercussioni negative sul nostro organismo.
Molti tra noi hanno sperimentato personalmente le conseguenze di un’incongrua esposizione ai raggi solari, specialmente quando avviene nei mesi estivi e nelle ore più calde: eritemi, scottature, ecc. hanno spesso segnato dolorosamente i giorni delle nostre vacanze.
Di seguito alcune regole e suggerimenti da seguire quando la nostra cute viene esposta ai raggi ultravioletti (UV) emessi con le radiazioni del sole o delle lampade abbronzanti.
Nella nostra cute sono presenti delle cellule specializzate, i melanociti, deputate alla difesa della pelle dai raggi UV mediante la produzione di un pigmento cutaneo, la melanina, sotto lo stimolo della luce solare o delle lampade abbronzanti.
I raggi UV, riescono a penetrare nella cute e raggiungere lo strato più profondo (il derma) e, quando sono in dose eccessiva, possono arrivare a danneggiare il patrimonio genetico delle cellule. Nella maggior parte dei casi questi danni sono riparati, altre volte si arriva alla morte delle cellule stesse o alla loro trasformazione in senso canceroso, provocandone una crescita incontrollata.
Con il passare del tempo i raggi UV possono provocare anche la degenerazione dell’elastina e del collagene, le due proteine che danno sostegno ed elasticità alla pelle, rendendo più visibili le rughe e le pieghe d’espressione.
Alcuni soggetti sono più sensibili di altri ai raggi solari o delle lampade abbronzanti a causa della loro suscettibilità genetica. Questi soggetti sono stati suddivisi in 5 fenotipi (gruppi in base alle particolari caratteristiche genetiche). Il fenotipo I e II presentano, tra l’altro, capelli rossi, occhi azzurri, lentiggini, pelle chiara con difficoltà ad abbronzarsi e facilità a scottarsi.
Che fare allora? Non esporsi più al sole o non ricorrere in alcun modo alle lampade abbronzanti?
No di certo. Bisogna solo attenersi a consigli e regole ben precise e prendere quelle precauzioni che riducono i fattori di rischio sia genetico-familiari, che comportamentali.
Di seguito si espongono in forma schematica e per priorità questi temi che dovranno essere considerati, discussi ed approfonditi prima di iniziare qualsiasi pratica estetica nei Centri Estetici qualificati nei quali è presente personale specializzato
ESPOSIZIONE AI RAGGI SOLARI (abbronzatura naturale)
Considerare attentamente i fattori genetico-familiari quali la familiarità o pregressa presenza di tumori cutanei (melanoma) e l’eventuale appartenenza al fenotipo I e II (difficoltà ad abbronzarsi e facili scottature solari).
Verificare la presenza di lentiggini o di nei, soprattutto se sono grossi, dai bordi irregolari, di forma e colore variabile o in gran quantità.
Programmare un’esposizione al sole graduale per evitare scottature soprattutto se avviene in minori di 15 anni di età. A questo proposito è utile ricordare che l’intensità dell’irradiazione solare non è costante, ma aumenta tra le ore 11 e le 16 quando si concentra il massimo dell’irradiazione, nella stagione estiva e nelle vicinanze di superfici riflettenti come un lago, il mare, ecc.
Considerare che i raggi ultravioletti attraversano le nuvole.
Ricorrere sistematicamente all’uso di creme protettive di qualità con filtri solari resistenti all’acqua ed adatti a ciascuna persona in funzione del fenotipo di appartenenza (il personale del Centro può dare consigli in merito). Considerare inoltre che le creme solari protettive: i) vanno spalmate prima di uscire ed esporsi al sole; ii) proteggono la pelle per periodi limitati di esposizione al sole e che le applicazioni delle stesse devono essere ripetute; iii) vanno messe anche all’ombra e quando si è in acqua perché i raggi UV la attraversano.
Ricorrere all’uso di occhiali per evitare danni alla retina.
USO DI LAMPADE ABBRONZANTI (abbronzatura artificiale)
L’abbronzatura artificiale è una pratica estetica che consente alla persona di abbronzarsi tramite le lampade abbronzanti.
Quello dell’abbronzatura artificiale è un tema dibattuto ormai da molto tempo. Ragioni estetiche a parte, molti ritengono che l’abbronzatura artificiale sia non solo una pratica innocua sotto il profilo salutistico se eseguita correttamente da personale esperto e nel rispetto di una serie di accorgimenti guidati da regole chiave. elle norme previste, ma addirittura consigliabile per prepararsi all’esposizione solare durante i mesi più caldi minimizzando i problemi che potrebbero derivare da questa come eritemi e scottature.
Comunque, per evitare rischi è sufficiente seguire una serie di accorgimenti guidati da alcune regole chiave.
La considerazione dei fattori genetico-familiari e la verifica della presenza di lentiggini, nei, ecc. rappresentano la stessa procedura che deve essere seguita per l’abbronzatura naturale prima dell’esposizione ai raggi solari. Inoltre è fatto divieto d’uso di queste apparecchiature per minori di 18 anni e le donne in gravidanza.
Negli ultimi anni la crescente diffusione del ricorso all’abbronzatura artificiale ha favorito lo sviluppo ed il miglioramento della tecnologia e le apparecchiature presenti nei Centri Estetici simulano l’esposizione ai raggi solari consentendo di ottenere risultati visibili con la riduzione dei tempi di esposizione.
Di seguito alcune buone regole per abbronzarsi con le lampade:
– controllare l’igiene generale e confermare la presenza di tecnici adeguatamente formati;
– esporsi alla luce artificiale con gradualità;
– usare prodotti cosmetici adeguati scegliendo il filtro solare più idoneo al proprio fenotipo;
– proteggere sempre gli occhi;
– evitare di esporsi più del necessario e l’intervallo di tempo tra due sedute non dovrebbe essere inferiore alle 48 ore;
– prima di ogni seduta si consiglia di eliminare ogni traccia di trucco , profumi, ecc.;
– nel caso di assunzione di farmaci come antibiotici, diuretici, ipertensivi e la pillola anticoncezionale occorre prestare particolare attenzione perché questi prodotti hanno potere foto-sensibilizzante e possono favorire la comparsa di macchie scure sulla pelle;
– dopo l’esposizione è consigliata l’applicazione di un dopo sole ad effetti lenitivi per ridare luminosità e freschezza alla pelle.
Sia per l’abbronzatura naturale che quella artificiale è consigliabile associare all’esposizione una dieta ricca di acqua, sali minerali, vitamine ed altri nutrienti per compensare le perdite con la sudorazione, mantenere la cute idratata e favorire l’intensità dell’abbronzatura. Il beta carotene è il nutriente fondamentale in quanto stimola la formazione di melanina. Tale sostanza oltre a regalarci un colorito più scuro dell’abbronzatura, essendo un antiossidante protegge la pelle dagli effetti negativi (invecchiamento cutaneo) delle radiazioni solari e delle lampade abbronzanti. Tra gli alimenti a maggior contenuto di carotenoidi il primo posto spetta alla carota. In generale il beta carotene abbonda nei vegetali gialli, arancione e verdi come pesche, albicocche, angurie, broccoli, rucola e meloni.
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Concludendo si può affermare che Il consiglio dei professionisti dei Centri Estetici per la definizione del programma abbronzante adeguato al proprio fenotipo e la scelta dei prodotti cosmetici pre e post esposizione di qualità associati all’adozione di una dieta appropriata assumono un ruolo primario per ottenere in tempi ridotti un’abbronzatura intensa e duratura.